Recensione di Dicembre
Caino di José Saramago, ovvero la parte che spetta all'uomo nella storia del mondo
(Caim)
Avete presente quei libri ai quali ci si deve soltanto arrendere? Quei libri che non puoi prevedere, che leggi e non sai dove ti sta portando. Caino è uno di quelli. Primo e, per ora, unico libro che ho letto di questo autore Premio Nobel per la Letteratura nel 1998, Caino mi ha condotta in un mondo in cui l'uomo e Dio si scontrano, si legano e si accompagnano, avendo bisogno l'uno dell'altro, senza possibilità di potersi staccare, testimoni e giudici l'uno delle azioni dell'altro. La storia inizia con la cacciata di Adamo ed Eva dal Giardino dell'Eden e prosegue con la loro vita sulla Terra, la fatica, il dolore, la nascita dei figli. Due figli, Caino e Abele, l'uno toglie la vita all'altro per un capriccio di Dio. E da quell'evento inizio per Caino un lungo viaggio attraverso lo spazio e il tempo, un viandante chiamato ad osservare i grandi episodi del Vecchio Testamento e a giudicare l'operato dell'uomo e l'operato di Dio.
Ebbene sì, Dio. Uno dei due personaggi principali di questa vicende, una figura in carne ed ossa che cammina sulla terra, dal potere illimitato, ma allo stesso tempo dalla morale molto discutibile. Un Dio che decide le sorti in maniera arbitraria e a volte capricciosa, distruggendo civiltà, imponendo il suo culto e la sua volontà. Una figura che pian piano degenera, a partire dalla figura canonica nell'Eden, fino ad arrivare al completo deragliamento dai binari classici e che tutti conoscono quando mette piede sulla Terra. Il punto di svolta è l'omicidio di Abele: i due fratelli, come tutti sanno, offrono il frutto della loro fatica a Dio, che accetta soltanto il sacrificio di Abele. Da qui emerge il vero carattere di quest'ultimo, che inizia a prendere in giro e a schernire duramente il fratello, proclamandosi l'eletto del Signore. La questione va avanti per una settimana e più Dio rifiuta l'offerta di Caino, più Abele si rivela spietato e beffardo, finché appunto Caino compie il gesto estremo e uccide con premeditazione suo fratello. Qui troviamo il primo incontro tra Caino e Dio: e quello che viene messo in luce è che l'omicidio di Abele è responsabilità di entrambi, l'uno per averlo compiuto, l'altro per averlo suscitato e averlo permesso. Il dialogo che si svolge tra i due è uno dei più belli e meglio costruiti che io abbia mai letto. Il vero punto è: quanta responsabilità si ha verso la propria creazione e che diritto si ha di metterla alla prova causando tanta sofferenza? E dall'altra parte quanta libertà si ha nelle proprie mani e quanta è invece relegata presso chi ci ha creati? L'omicidio di Abele è responsabilità di Caino come le azioni di Caino sono responsabilità di Dio. Forse, fatto sta che i due fanno un patto e Caino diventerà il protetto di Dio in segno di risarcimento. Da allora Caino sarà condannato a vagare per la Terra, attraverso spazio e tempo e sarà testimone e giudice delle scelte di Dio. I due saranno per sempre legati da una colpa reciproca, da una mancanza e da allora dovranno rendere conto a vicenda delle proprie azioni. Questo sarà il triste destino di Caino.
Il libro non è particolarmente lungo, ma molto impegnativo. Innanzitutto perché è strutturato in modo insolito, i dialoghi sono riportati senza segni grafici e il testo è sempre continuativo. Quindi bisogna prestare parecchia attenzione per non perdere il filo del discorso e anche i passaggi di luoghi e di tempo sono abbastanza arditi. Se ne sapete più di me del Vecchio Testamento sicuramente potrete godervelo di più, ma anche io - che sono molto ignorante in materia! - ho trovato che sia uno dei libri più profondi e "disturbanti" che io abbia mai incontrato. Offre moltissimi spunti di riflessione che trovo attuali e molto importanti, oserei dire necessari. E' un libro che consiglio a tutti per il tipo di consapevolezza che regala e per la visione delle cose tutt'altro che canonica. Direi che nella vita di ognuno di noi ci sia bisogno di storie come questa.
Fa impressione pensare che questa sarà l'ultima Recensione del mese dell'anno. E' stata impegnativa, ma sono molto contenta di essere riuscita a portare qui sul blog un libro tosto come Caino. Voglio cogliere l'occasione di ringraziare Silvia May del blog Cinebooks blog che mi ha permesso di partecipare alla sua iniziativa "Share your blog". Se andate sul suo blog potete trovare l'intervista che mi ha fatto e poi seguire nel corso delle prossime settimane tutte le altre che si avvicenderanno. Inoltre, visto che ultimamente ci sono stati moltissimi nuovi iscritti volevo darvi il benvenuto qui e ringraziarvi per la fiducia. Il prossimo post, già pronto e che uscirà tra pochi giorni, vi spiegherà come ho intenzione di festeggiare con tutti voi il primo anniversario del blog, per cui restate connessi! Per oggi è tutto, un abbraccio e a presto
Ilsie.
Ebbene sì, Dio. Uno dei due personaggi principali di questa vicende, una figura in carne ed ossa che cammina sulla terra, dal potere illimitato, ma allo stesso tempo dalla morale molto discutibile. Un Dio che decide le sorti in maniera arbitraria e a volte capricciosa, distruggendo civiltà, imponendo il suo culto e la sua volontà. Una figura che pian piano degenera, a partire dalla figura canonica nell'Eden, fino ad arrivare al completo deragliamento dai binari classici e che tutti conoscono quando mette piede sulla Terra. Il punto di svolta è l'omicidio di Abele: i due fratelli, come tutti sanno, offrono il frutto della loro fatica a Dio, che accetta soltanto il sacrificio di Abele. Da qui emerge il vero carattere di quest'ultimo, che inizia a prendere in giro e a schernire duramente il fratello, proclamandosi l'eletto del Signore. La questione va avanti per una settimana e più Dio rifiuta l'offerta di Caino, più Abele si rivela spietato e beffardo, finché appunto Caino compie il gesto estremo e uccide con premeditazione suo fratello. Qui troviamo il primo incontro tra Caino e Dio: e quello che viene messo in luce è che l'omicidio di Abele è responsabilità di entrambi, l'uno per averlo compiuto, l'altro per averlo suscitato e averlo permesso. Il dialogo che si svolge tra i due è uno dei più belli e meglio costruiti che io abbia mai letto. Il vero punto è: quanta responsabilità si ha verso la propria creazione e che diritto si ha di metterla alla prova causando tanta sofferenza? E dall'altra parte quanta libertà si ha nelle proprie mani e quanta è invece relegata presso chi ci ha creati? L'omicidio di Abele è responsabilità di Caino come le azioni di Caino sono responsabilità di Dio. Forse, fatto sta che i due fanno un patto e Caino diventerà il protetto di Dio in segno di risarcimento. Da allora Caino sarà condannato a vagare per la Terra, attraverso spazio e tempo e sarà testimone e giudice delle scelte di Dio. I due saranno per sempre legati da una colpa reciproca, da una mancanza e da allora dovranno rendere conto a vicenda delle proprie azioni. Questo sarà il triste destino di Caino.
Il libro non è particolarmente lungo, ma molto impegnativo. Innanzitutto perché è strutturato in modo insolito, i dialoghi sono riportati senza segni grafici e il testo è sempre continuativo. Quindi bisogna prestare parecchia attenzione per non perdere il filo del discorso e anche i passaggi di luoghi e di tempo sono abbastanza arditi. Se ne sapete più di me del Vecchio Testamento sicuramente potrete godervelo di più, ma anche io - che sono molto ignorante in materia! - ho trovato che sia uno dei libri più profondi e "disturbanti" che io abbia mai incontrato. Offre moltissimi spunti di riflessione che trovo attuali e molto importanti, oserei dire necessari. E' un libro che consiglio a tutti per il tipo di consapevolezza che regala e per la visione delle cose tutt'altro che canonica. Direi che nella vita di ognuno di noi ci sia bisogno di storie come questa.
Fa impressione pensare che questa sarà l'ultima Recensione del mese dell'anno. E' stata impegnativa, ma sono molto contenta di essere riuscita a portare qui sul blog un libro tosto come Caino. Voglio cogliere l'occasione di ringraziare Silvia May del blog Cinebooks blog che mi ha permesso di partecipare alla sua iniziativa "Share your blog". Se andate sul suo blog potete trovare l'intervista che mi ha fatto e poi seguire nel corso delle prossime settimane tutte le altre che si avvicenderanno. Inoltre, visto che ultimamente ci sono stati moltissimi nuovi iscritti volevo darvi il benvenuto qui e ringraziarvi per la fiducia. Il prossimo post, già pronto e che uscirà tra pochi giorni, vi spiegherà come ho intenzione di festeggiare con tutti voi il primo anniversario del blog, per cui restate connessi! Per oggi è tutto, un abbraccio e a presto
Ilsie.
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