Tutto si rivoluziona - diventare grande

Questo post è stato iniziato nel settembre del 2019. La piccola parte che avevo scritto allora era la seguente:

"Ormai rischia di diventare un'abitudine curiosa, quella di tornare a pubblicare qualcosa una volta all'anno. Penso al periodo della mia vita in cui scrivevo un post alla settimana: ero spensierata, annoiata e me lo potevo permettere. Era forse un momento più facile, un momento in cui avevo bisogno di sperimentare la perdita di una direzione, per capire in seguito quanto fosse fondamentale averne una. Avevo bisogno di perdermi dietro cose superficiali. Non che questo blog sia necessariamente superficiale. Ora che ci penso bene, è curioso come io torni a questo blog ogni volta che sento le cose scivolarmi via. Ho un lavoro a tempo pieno adesso, posso mantenermi e il mio tempo è diviso tra questo e la mia vita privata. Ho cambiato città, ho cambiato ritmo di vita, ho cambiato mentalità. Ho cambiato priorità. Non del tutto ancora, ammetto che c'è ancora del margine di miglioramento. Ma rispetto a cinque anni fa è tutta un'altra cosa.La cosa più importante che ho imparato è stato quello di".

Non sapremo la qual era la cosa più importante che avevo imparato. Anche perché, in tutta franchezza, non mi ricordo cosa volevo dire. Il primo titolo che avevo scelto era "tutto si rivoluziona - direzione cercasi" e si inseriva come seguito del post uscito nel giugno del 2017 chiamato Tutto si rivoluziona - una breve lezione di buddhismo. Come si può notare il titolo è cambiato e sottolinea un altro tipo di cambiamento ancora più profondo. Ma andiamo con ordine.

A gennaio 2020 il blog ha compiuto cinque anni. Anni in realtà non completi, segnati da alcuni vuoti, da più di un'assenza da parte mia. La più grande è stata l'ultima, dal settembre del 2018 ad oggi. Come annunciavo già nel breve pezzo introduttivo è stato il periodo per me segnato dall'inizio del lavoro, dalla perdita di colpo di più di otto ore al giorno che non sono più libera di riempire o sprecare come prima, ma sono scandite da "un obbligo". Questa è stata una perdita di libertà che ha innescato profondi cambiamenti e, anche se non me ne sono resa conto subito, ha portato con il tempo ad un nuovo ordine nella mia vita, ad una stabilità che non avevo mai sperimentato: la consapevolezza del potermi mantenere, del non dover più dipendere da nessuno, dell'essere finalmente solida sulle mie gambe. In sintesi, una nuova forma di libertà. Ho dovuto prendere un ritmo nuovo, imparare un mestiere, inserirmi in un ambiente lavorativo già rodato e con delle dinamiche in essere, farmi conoscere pian piano, conciliare il tempo libero con la gestione della casa e dei rapporti personali. Solo dopo un annetto ho iniziato a rendermi conto che - guardandomi indietro - ce l'avevo fatta, mi ero lasciata alle spalle le paludi della tristezza neanche fossi Atreiu della Storia Infinita. Ero diventata grande.

Restano fuori dei pezzi di me da questo ragionamento. Cosa ne è stato della scrittura? E della lettura? Quest'ultima, ovviamente non ai ritmi di prima e con un discreto blocco del lettore per parte del 2019, ha continuato ad essere una parte importante del mio tempo libero. L'anno scorso ho letto soltanto 15 libri, ma sono state quasi tutte letture pazzesche e c'è stato un inaspettato ritorno al fantasy. Spero presto di poterne scrivere qui e così si torna alla prima domanda: cosa ne è stato della scrittura? Questa è forse la nota più dolente, quella più difficile perché quella in cui ancora devo fare un salto in avanti. Soprattutto perché scrivere è sempre stato per me sinonimo di evasione. Ho iniziato a scrivere da piccola perché ero timida e chiusa, perché parlare al mondo a voce mi sembrava difficilissimo. Scrivere era come immergersi in una sensazione densa di distacco da tutto. Crescendo sono cambiata e mi sono trovata sempre più immersa nel mondo, sempre più a mio agio con gli sguardi e le parole. Ed ora, con le responsabilità, tutti i progetti che ci sono all'orizzonte in un una vita fatta di concretezza, non posso di certo permettermi di staccarmi dalla realtà. Questo è il vero centro del post: diventare grandi. Questo significa abbandonare la scrittura perché in un certo senso questa ha esaurito il suo ruolo? Era solo questo il blog, un bisogno di fuga? Davvero scrivo solo quando mi sento persa e non ho altri modi per mettere i pensieri in ordine? 

Voglio mettermi in gioco. Provare a me stessa che scrivo perché amo farlo, senza pretese, solo perché è una parte di me. Posso traghettare la scrittura del blog, delle recensioni, dei racconti nella vita di Giulia adulta? Voglio fare un tentativo e forse il format "tutto si rivoluziona" è proprio quello giusto con cui scoprirlo. Forse uscirà anche qualche recensione del mese, ho un anno e mezzo di letture da condividere con il mondo. Voglio riscoprire se riesco di nuovo ad essere fluida come sento che posso essere quando scrivo. Perché amo sentirmi così e sapere che questa cosa mi viene bene. Ci proviamo? Io non vedo l'ora.

Commenti

  1. Sono davvero contenta per tutti i traguardi che hai raggiunto, per il nuovo equilibrio e per la trovata concretezza :) in tutto questo, spero che tu possa trovare un nuovo ruolo anche per il blog, e quello che può darti :)

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    1. Ciao, grazie mille davvero per il supporto! Sono piena di idee che spero di poter trasportare presto qui sul blog. Non vedo l'ora anche di tornare a visitare tutti quelli che seguivo, mi è mancato molto questo spazio :)

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  2. Ciao, bentornata sul blog e complimenti per tutti i traguardi raggiunti: trovare un lavoro fisso e una stabilità economica oggi come oggi è sempre più difficile! Anche se non hai letto molti libri l'importante è la qualità, e meglio ancora se ti sono tutti piaciuti :-)

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    1. Ciao! Grazie davvero per le tue parole, è stato un anno e mezzo turbolento, ma che mi ha dato davvero tante soddisfazioni. E vedendo un po' il panorama lavorativo per i giovani oggi mi sento molto fortunata di quello che ho. Pian piano voglio recuperare poi tutto quello che avevo lasciato in sospeso :) Non vedo l'ora di pubblicare la prima recensione! Ho tanti libri sui quali voglio confrontarmi.

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