Perché leggere i classici

Il rosso e il nero di Stendhal, ovvero cercare il proprio posto nel mondo

(Le Rouge et le Noir)

Può capitare che la propria origine sociale possa rovinare la scalata verso le nostre ambizioni più grandi. Di essere fuori luogo dove vorremmo stare, di impegnarci con tutte le nostre forze e nonostante tutto non essere accettati. Di avere talento, istruzione, intelligenza, ma avere comunque qualcosa che ci manca dalla nascita e ci condanna ad una vita di mediocrità. Julien Sorel, protagonista dell'opera di Stendhal, vive questi e altri drammi. Negli anni della Restaurazione in Francia, dopo la morte di Napoleone e la fine del suo Impero, un giovane nostalgico adora di nascosto la figura del grande generale e della sua rapidissima carriera militare. Sogna un mondo in cui anche lui, di umili origini, possa dar prova del suo valore e portare a termine una scalata sociale altrettanto fulminea e gloriosa. Ma purtroppo Julien si trova nell'epoca sbagliata, i privilegi dell'aristocrazia sono stati ripristinati e lui non può fare altro che muoversi tra di loro come funzionario, come segretario, sognando molto più di quello che può avere. Tutte le ambizioni di un giovane intelligente e meritevole vengono vanificate dal fatto che la Francia ha paura dei nuovi Napoleone, dei giovani di talento, e che quindi chiude loro in faccia le porte per una vita migliore.

Ho avuto la fortuna di leggere questo romanzo per un esame universitario e me ne sono follemente innamorata. Fu il mio primo approccio alla scrittura di Stendhal e mi conquistò. Julien è un giovane di provincia, piuttosto colto grazie all'educazione ricevuto dal parroco e sogna una vita di gloria in uno due rami di carriera più promettenti dell'epoca, quello militare (dalla divisa rossa) e quello ecclesiastico (dalla divisa nera). E' un personaggio intraprendente, orgoglioso, molto vanitoso e pieno di ambizione. Viene perso con istruttore nella casa del sindaco del suo piccolo paese di provincia e da qui le sue ispirazioni esplodono, portandolo ad avere relazioni con donne che gli sarebbero proibite, a fuggire in seminario, fino a Parigi nella casa di un ricco Marchese, dove arriverà a sfiorare il successo. 

Julien è un personaggio molto atipico rispetto ad altri protagonisti del suo tempo. E' complesso e profondamente sfaccettato, è caratterizzato da un'inquietudine che lo fa percepire come diverso, quasi "pericoloso" da quelli che lo circondano, sebbene non manchino le figure che tentino di aiutarlo o di spingerlo nella sua scalata. Ma niente di quello che cerca di ottenere Julien riesce a realizzarsi fino in fondo, arriva sempre a sfiorare la felicità e la soddisfazione per poi perdere tutto e ricadere nella sfortuna. Questo proprio per il fatto che Julien si finge qualcuno che non è, è costretto a celare il suo amore per Napoleone, è costretto  a mitigare i suoi impulsi e le sue parole, ma qualcosa trapela sempre dietro alla maschera e manda all'aria i suoi piani. Non ci si può nascondere in eterno. E non si può vendere un'immagine di sé che non si può mantenere per sempre.

Attorno alle vicende di Julien si agitano due tipi di personaggi secondari che si rapportano con lui in modo molto diverso: nel primo gruppo possiamo mettere le donne che Julien incontra e seduce e che sono le uniche che riescono a vederlo e a capirlo davvero, amandolo e cercando di aiutarlo; nel secondo gruppo, invece, troviamo nelle figure paterne sostitutive al padre biologico di Julien, che disprezza in figlio e se ne disinteressa. Due uomini in particolare prendono in giovane sotto la propria ala e cercare di raccomandarlo, di farlo salire in alto, dove lui vuole stare. Ma prima o poi con loro sorgerà un conflitto incolmabile e il rapporto si troncherà in corrispondenza della caduta di Julien. Nonostante tutto l'aiuto che riceve dall'esterno, Julien non riesce a vendersi e si rovinerà con le sue stesse mani. Non a caso le uniche parti del romanzo in cui il giovane è davvero se stesso, sono quelle in cui si trova da solo, in luoghi sperduti di montagna - luoghi elevati che gli permettono di troneggiare sul mondo sottostante -, dove nessun altro può vederlo. E qui i rivela tutto il talento di Stendhal, in paragrafi lirici meravigliosi in cui tutta la fantasia del protagonista si libera e immagina la vita che davvero vorrebbe condurre. 

Elaborato da una storia di cronaca nera, scritto da un autore con una vita molto travagliata che traspare dalla sua scrittura, Il rosso e il nero è un romanzo che mi ha profondamente coinvolta. Lo stile di Stendhal fluisce chiaro, ma è pieno di emozioni e tormenti che vengono trasmessi direttamente al lettore. Spero in futuro di approfondire ancora questo autore, leggendo altre sue opere. Intanto vi consiglio caldamente questo romanzo come esempio della parabola che può compiere la vita umana, prima verso la gloria per poi precipitare nella rovina.

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