L'anima di Ilsie n° 31

I libri della mia infanzia

Per ogni lettore ci sono sempre alcuni libri che considera sacri. Libri che nella sua vita hanno avuto un significato e un ruolo fondamentale, che li hanno accompagnati - magari da bambini - alla scoperta di certi lati della vita, che li hanno fatti sognare e hanno donato loro consapevolezze nuove. Rappresentano i primi passi nel mondo dei libri, la sorpresa e la meraviglia davanti alle storie più avventurose, la magia, i colpi di scena. Sono tesori preziosi che ogni lettore ricorderà per sempre. Ed anche io, come ogni lettore che si rispetti, ho alcune storie che hanno dato inizio alle mie avventure immaginarie e oggi voglio parlarne con voi. Ecco a voi i cinque libri della mia infanzia. Piccola premessa prima di iniziare: sono tutte saghe, ma ovviamente io vi parlerò solo del primo volume di ognuna. Iniziamo!
  • Harry Potter e la pietra filosofale di Joanne Kathleen Rowling: penso non sia necessario che io dica nulla sulla trama di questa storia. Ne ho già parlato più a lungo e in maniera più completa ne L'anima di Ilsie n° 12. In ogni caso, questo è stato l'ultimo libro che mi ha letto mia madre e poi il primo che ho letto da sola a sette anni. Simboleggia l'inizio del mio viaggio in solitario nel mondo dei libri, un grandissimo passo per me. Da lì mi si è aperto davanti agli occhi un mondo nuovo e meraviglioso che non ho più voluto lasciare. Quando la saga è terminata avevo 17 anni e per me è stato molto traumatico, è stato il momento in cui ho definitivamente abbandonato l'infanzia/adolescenza. La storia di Harry Potter per me è stata un tassello fondamentale nella mia vita e lo sarà sempre. Se siete curiosi di scoprire cosa ha scritto la Rowling dopo la fine della saga, vi lascio la recensione di Il seggio vacante, che mi è piaciuto davvero tanto.
  • La bambina della Sesta Luna di Moony Witcher: qui di anni ne avrò avuti otto o nove. Ricordo come se fosse ieri che ero ammalata, bloccata a letto dalla febbre e mio padre mi portò a casa un nuovo libro per confortarmi e perché avessi un mezzo con il quale distrarmi. Sento ancora addosso la sensazione di gioia e meraviglia che quel libro mi fece provare. Lo trovai bellissimo, avvincente, pieno di enigma, mi aveva totalmente catturata. Lo stile di scrittura era molto semplice, ma efficace. E' la storia di Nina, che ha i genitori lontani e che all'improvviso perde la figura a lei più cara, il suo meraviglioso nonno. Da lì inizierà per lei una ricerca per scoprire l'assassino del suo amatissimo parente e verrà a conoscenza di qualcosa di ben più grande: il nonno non era altro che un alchimista e proteggeva un grande segreto. Ho amato questa storia fino alla fine, sebbene quando io sia arrivata al quarto volume ero già più grande e la storia mi coinvolgeva meno. Nonostante questo però ho un bellissimo ricordo e considero questa saga uno dei punti saldi della mia infanzia.
  • I pirati della Malesia di Emilio Salgari: avrò avuto dieci o undici anni quando mi sono apprestata a leggere per la prima volta un libro del pirata della Malesia. Faccio una piccola premessa: quando ero bambina mia madre mi leggeva il libro di Sandokan tratto dalla serie tv, con i fotogrammi a cornice del testo. Ma non aveva nulla a che fare con la scrittura di  Salgari. Grazie a lui ho scoperto un mondo bellissimo, ricco delle più belle descrizioni naturali che io abbia mai letto. Nessuno scrittore per me ha descritto mai un ambiente come fa Salgari con la jungla indiana. Sembra davvero di essere lì. Come avevo già scritto ne L'anima di Ilsie n° 18, questa è una delle saghe che vorrei finire in futuro perché per ora ho letto i romanzi in maniera discontinua e sparpagliata. Sarà un buon proposito per il futuro.
  • Un infausto inizio di Lemony Snicket: regalatomi dalla mia famiglia per i miei dodici anni, l'inizio della saga di Una serie di sfortunati eventi è stata una lettura completamente nuova per me. La saga di per sé è davvero originale, oserei dire "strana". Ma è una storia che mi è servita e che tutt'ora ricordo con affetto. Le avventure disastrate e piene di sofferenza degli orfani Baudelaire si dipanano in un mondo di adulti ottusi  e ciechi, che non ascoltano i bambini, che commettono errori, che si rifiutano di accettare la realtà se non quando è troppo tardi e ormai il male è riuscito a farla franca. Gli adulti non imparano mai. E sta quindi ai bambini il compito di salvarsi da soli, di restare uniti e saldi nelle difficoltà, di proteggersi a vicenda e di combattere i cattivi. Vittime di un mondo che non hanno creato loro, soltanto grazie alla loro genialità e ai loro talenti posso sperare in futuro di trovare di nuovo un posto da chiamare casa. Una storia profonda che parla di amore e di odio. Una storia per la quale non è mai troppo tardi per iniziarla.
  • La bussola d'oro di Philip Pullman: con questo romanzo di Pullman mi stavo già affacciando ai primi anni dell'adolescenza, avrò avuto circa tredici o quattordici anni. Per quanto all'inizio questa sembri una saga fantasy come le altre, in verità nasconde una profonda critica al Cristianesimo e se si legge la saga per intero ciò non può non essere evidente. Non quando il nemico finale è Dio - o chi ne fa le veci. In ogni caso, La bussola d'oro mi ha fatta sognare, desiderare intensamente di avere anche io un daimon come i protagonisti della storia, di poter combattere al fianco di Lyra e Will, parlare con le streghe ed essere protetta da giganteschi orsi polari corazzati. E' un perfetto mix di magia e di realtà, questa storia. E come ogni buona letteratura per ragazzi che si rispetti, nasconde sotto l'apparenza molto di più. Siamo in un mondo quasi del tutto simile al nostro, parallelo al nostro, dove si lotta contro la natura delle cose, si lotta per imporre una visione del mondo che è distorta e anti-scientifica. Per imporre una fede che cozza in maniera inevitabile contro la realtà. 
Queste sono le cinque storie che mi hanno accompagnata durante l'infanzia. Se volete saperne di più potete richiedermi delle recensioni più particolareggiate e vedrò di accontentarvi. Mi sono resa conto di recente, sia per esperienza personale - tramite la lettura di La storia infinita di Michael Ende - sia tramite testimonianze di altri lettori che ho ascoltato su Youtube, che la letteratura per ragazzi nasconde perle pazzesche anche per i più grandi e non è detto che in futuro io non legga altro del genere. E voi, quali sono le storie della vostra infanzia? Quali avete in comune in me? Vi ringrazio per avermi letto anche questa settimana e vi do appuntamento tra qualche giorno con il classico del mese. Un abbraccio a tutti

Ilsie

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